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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

La danza e la pedagogia dell’erranza

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  “C’è bisogno di abitare e praticare la Terra”  Vandana Iori   Danzare è celebrare. Dai tempi più antichi la via del corpo è via mediatrice, ponte tra il Cielo e la Terra, ciò che sta sotto e ciò che sta sopra, tra il dentro e il fuori. Fare esperienza del mondo è abitare questo Pianeta denso, travolgente, totale, toccarlo, annusarlo, osservarlo, ascoltarlo, sentirlo: nei gesti manifestare il movimento della Vita e farne Danza. Vagabondare, apparentemente senza meta, percorrere sentieri, errare alla ricerca di qualcos che non è immediato, perchè riguarda la relazione del tutto col tutto: il corpo nel e del mondo percepisce l’urgenza, quel “non avere tempo” ma che “c’è tutto il tempo del mondo per” compiere passi sbagliati, errati, correggere il senso, lasciare tracce pregne di etica e inscrivere percorsi fortemente spirituali. Per una danza intima e allo stesso tempo di comunità: l’esperienza ecopedagogica di relazione corporea con l’intera esistenza può rieducarci ad uno